a cura del Prof. Mauro Picardo
Cosa è la Vitiligine? Una malattia, una condizione disfigurante, solo un problema estetico? Perchè questi dubbi sulla vitiligine? Questo è quello che si cerca di chiarire. Diverse, se non tutte le patologie dermatologiche, lasciano segni sulla pelle frequentemente visibili e a volte anche riconoscibili. Pensiamo all’acne con i brufoli sul viso, alla alopecia areata con i capelli che si perdono a chiazze. Ma allora perché la vitiligine è uno stigma più rilevante di altre patologie? Una motivazione è quella che la vitiligine è stata confusa con la lebbra. Ma è vero? Patologie con la presenza di macchie bianche sono descritte in testi molto antichi sia indiani sia iraniani ed arabi. Il papiro egiziano detto di Ebers (circa 1500 AC) menziona due patologie con le macchie bianche: una probabilmente la vitiligine con indicazioni sul possibile trattamento e l’altra la lebbra associata a rigonfiamenti per cui viene suggerito di lasciare isolate le persone per cui non c’era nulla da fare. Trattamenti dettagliati ed efficaci con l’uso di piante contenenti furocumarine si trovano in diversi testi antichi ad indicare che c’era la conoscenza di patologie diverse che si possano presentare con macchie depigmentate o ipopigmentate sulla pelle. La confusione probabilmente si crea con la traduzione della Bibbia dall’ebraico al greco. Il termine Zoorat che nella Bibbia indica un gruppo di patologie con lesioni cutanee viene tradotto in “lebbra”. La parola in greco vuol dire “squamoso” o “squamare” e indicava una serie di manifestazioni cutanee diverse. Il significato nella Bibbia, come spesso accade, è figurativo e si riferisce alla presenza di macchie generiche come segno di colpa. Da sempre in tante popolazioni le manifestazioni pigmentate sulla pelle spontanee o indotte sono state considerate modalità di interazione in un modo o nell’altro con entità superiori.
Ma cosa è veramente la vitiligine e come condiziona la vita delle persone affette?( Almeno 350.000 in Italia). Come si può affrontare e cosa si può fare nel mondo di questa patologia, nelle sue manifestazioni cliniche e nei risvolti psicologici e comportamentali. La scienza sta facendo grandi passi in avanti: l’impegno del mondo scientifico dermatologico e delle attività di un gruppo internazionale di esperti sulla vitiligine stanno dedicando molta attenzione e molti sforzi a capire meglio questa malattia e stanno portando avanti lo sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche. E’ a disposizione un nuovo farmaco topico: è il primo farmaco che agisce direttamente sul meccanismo patogenetico della vitiligine, permettendo la repigmentazione della pelle. Farmaco che, assicurano, dà significativi, molto significativi miglioramenti
Una nuovo prospettiva si apre per le persone con la vitiligine che potrà fornire quello stimolo e quella fiducia nel futuro che sino ad ora sono mancate.