A seguito delle numerose segnalazioni da parte dei pazienti che in questi giorni stanno riscontrando difficoltà, o addirittura, impossibilità di fruire di quanto disposto dall’articolo 26 del DL Cura Italia, abbiamo indirizzato una lettera alle Istituzioni chiedendo quanto segue:
Illustri Ministri,
scrivo in qualità di Presidente di APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza – per porre alla Vostra attenzione una questione relativa alle misure contenute nel cosiddetto decreto “Cura Italia” (Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18).
APIAFCO è un’Associazione nata per sostenere i pazienti psoriasici e le loro famiglie su più livelli, nonché aiutarli ad affrontare e risolvere le varie problematiche connesse alla patologia.
Abbiamo seguito con grande attenzione l’approvazione da parte del Governo del cosiddetto decreto “Cura Italia” e abbiamo molto apprezzato la presenza di disposizioni a tutela dei lavoratori dipendenti pubblici e privati con gravi patologie, nello specifico di quanto previsto nell’articolo 26 del citato Decreto-Legge.
Tuttavia, riteniamo opportuno segnalarVi alcune nostre perplessità circa le modalità di esercizio del diritto che consente ai lavoratori con gravi patologie di assentarsi dal lavoro sino al 30 aprile con assenza equiparata al ricovero ospedaliero (prevista all’art. 26, comma 2).
Nello specifico, riteniamo che l’indicazione che vede nei “competenti organi medico legali” i soggetti atti a rilasciare la certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche e che fa si che il periodo di assenza dal servizio sia equiparato al ricovero ospedaliero, dovrebbe essere intesa comprendendo in questa categoria anche i Medici di Medicina Generale e i Medici del Sistema Sanitario Nazionale, nonché i Medici convenzionati con lo stesso SSN. Questo riuscirebbe a garantire effettività e coerenza, oltre che maggiore chiarezza, a tale misura.
L’obiettivo principale di tali disposizioni è infatti quello di limitare il più possibile gli spostamenti delle persone, ma ancora di più di quei soggetti maggiormente esposti al rischio di contagio (come i soggetti immunodepressi). Tale obiettivo verrebbe chiaramente meno qualora gli stessi soggetti immunodepressi dovessero recarsi necessariamente presso i servizi di medicina legale delle ASL per ottenere la certificazione stessa.
Sarebbe quindi molto importante un chiarimento interpretativo di tale disposizione in tal senso accompagnato da una diffusione più capillare dell’informazione alle associazioni di categoria delle figure mediche di riferimento.
Sappiamo che anche altre Associazioni di pazienti hanno posto l’attenzione su tale problematica che auspichiamo possa essere quindi risolta quanto prima in considerazione dell’emergenza che viviamo.
La nostra missione è infatti quella, come Associazione, di riuscire a sostenere il più possibile i pazienti – tra i nostri obiettivi vi è anche quello di vedere riconosciuta la patologia all’interno delle policy sanitarie, anche di cronicità, e definire un miglior percorso di assistenza di cui necessitano i malati di psoriasi – e garantire loro una comunicazione chiara ed efficace.
Accanto alla tutela dei lavoratori pubblici e privati, la nostra preoccupazione principale riguarda anche quella degli studenti immunodepressi per i quali attualmente non è stata prevista una specifica tutela in previsione della futura riapertura delle scuole e delle Università.
Come potrete immaginare, anche per questi soggetti dovrebbero essere previste delle misure specifiche per proteggerli da un possibile futuro contagio, come fatto al momento per i lavoratori, e permettere loro di potersi – ad esempio – avvalere di un certificato di esonero dalla presenza fisica a scuola o nelle Università, consentendo magari loro di continuare a seguire le lezioni a distanza, grazie anche al potenziamento della didattica digitale sul quale il Governo si è speso fortemente.
RingraziandoVi per l’attenzione che potrete dare a queste nostre richieste, resto a completa disposizione per ulteriori informazioni e colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti,
Valeria Corazza
Presidente APIAFCO
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