a cura della dott.ssa Federica Lollini, Biologa nutrizionista e del dott. Fabrizio Malipiero, Dietista Nutrizionista e Farmacista, Esperto in Educazione Alimentare, Nutrigenomica, Dietetica Preventiva e Anti-aging
Gli zuccheri sono dei carboidrati, tra le principali fonti di energia del corpo. Se assunti in eccesso, possono essere trasformati in lipidi (trigliceridi) e così depositati per essere conservati come riserva di energia a lungo termine.
Diverse ricerche hanno dimostrato che possono creare una vera e propria dipendenza, andando a stimolare le aree cerebrali del piacere.
Zuccheri semplici
Monosaccaridi: ne fanno parte glucosio, fruttosio (presente nella frutta e, in minor quantità, nella verdura. Lo troviamo anche nel miele e in bustine come dolcificante granulare), galattosio.
Disaccaridi: saccarosio (il comune “zucchero da cucina”), può essere estratto dalla barbabietola da zucchero o dalla canna da zucchero, ma lo si trova anche nel mais.
Lattosio (lo zucchero naturalmente presente nel latte) e maltosio.
Oligosaccaridi: parliamo delle maltodestrine, molto utilizzate in ambito sportivo.
Gli zuccheri semplici li troviamo in frutta, latte, yogurt, miele, zucchero da cucina, bevande (o bibite) e dolci di ogni genere.
Zuccheri complessi
A differenza degli zuccheri semplici non causano il picco glicemico, sono più sazianti e necessitano di tempo per essere disponibili, hanno tempi di digestione molto più lenti. Fra gli zuccheri complessi troviamo i polisaccaridi, di cui fanno parte l’amido delle farine, la cellulosa della verdura e il glicogeno.
Sono presenti nella pasta, pane e sostituti, l’amido dei legumi, nelle castagne, nelle patate e nella polenta, nel riso, farro e altri cereali in chicco.
Zuccheri raffinati
Per zucchero raffinato si intende qualsiasi zucchero che abbia subito un processo di raffinazione, un processo industriale che prevede la purificazione dello zucchero integrale da preziose sostanze, quali fibre, vitamine e sali minerali.
Fabbisogno giornaliero ?
Prendendo come riferimento un uomo di 70 kg, i carboidrati necessari giornalieri sono compresi tra i 180 e 240g
in quanto sono necessari per il sistema nervoso, globuli rossi, fegato, muscoli. Ma se proprio non riusciamo a rinunciare al gusto dolce, ci sono delle alternative?
Lo zucchero di cocco integrale. Si tratta di uno zucchero che contiene anche una fibra, l’inulina, che rallenta l’assorbimento del glucosio, e questo spiega il motivo per cui ha un indice glicemico più basso rispetto al normale zucchero. La stevia è sicuramente tra le alternative allo zucchero più facilmente reperibili in commercio! Purtroppo, il suo retrogusto di liquirizia non l’ha resa adatta a tutti!
Arriviamo quindi ai polialcoli: tra i più nominati vi sono il maltitolo, il sorbitolo, il mannitolo e l’eritritolo. Quest’ultimo rappresenta a mio parere la soluzione migliore!