Mi chiamo Francesco, ho 55 anni, attualmente mi trovo in pensione, ho fatto parte dell’Arma dei Carabinieri e ho scoperto di avere la Psoriasi nel 1995: mi trovavo al lavoro a Belpasso, ero carabiniere e avevo una crosticina dietro l’orecchio. La feci vedere a un dermatologo il quale la tolse, dicendomi che non era nulla.
Di lì a poco me ne spuntarono altre sui gomiti e sul cuoio capelluto e per me cominciò un vero e proprio calvario. Andavo alla ricerca di un dermatologo che sapesse darmi una risposta , che potesse spiegarmi che cosa fosse e come si sarebbe potuta curare. Cominciai ad essere nervoso, a non sopportarla più.
Finalmente trovai un dermatologo dal quale in tanti andavano a curarsi, il mio corpo era pieno di psoriasi, andai dunque da questo medico e mi venne diagnosticata la “psoriasi volgare” a mappa geografica. Mi prescrisse un farmaco, la ciclosporina, ma da lì a qualche anno mi venne un infarto.
“Mi sentivo nervoso, agitato, ansioso, ero alla ricerca di qualcuno che, come me, avesse la psoriasi per confrontarmi con lui o con loro, insomma… un gruppo di riferimento. “
Avrei cercato la cura giusta per la psoriasi in capo al mondo, e così su internet feci qualche ricerca e trovai anche un’associazione che difendeva gli ammalati di psoriasi, li contattai e mi impegnai successivamente ad aiutare gli altri, notando che non ero il solo ad avere questa malattia. In tanti ce l’avevano molto più grave della mia, cominciavo a considerarmi in modo diverso, a curare molto di più la mia pelle e a prendere il sole al mare facendo il bagno. Da allora, cerco di conviverci il più serenamente possibile, e man mano gli anni trascorrono. Oggi non ho tante macchie sulla pelle anche se so che qualcuna rimarrà sempre. È necessario far parte di un’Associazione che tuteli gli ammalati, c’è molta discriminazione verso noi pazienti da parte di chi ci sta intorno.
C’è bisogno di associarsi per confrontarsi, per aiutare chi non ce la fa a combatterla e a conviverci da solo, visto che ad oggi non esiste una cura definitiva; c’è bisogno di aggregarsi per partecipare a iniziative che prima non c’erano, fare conoscere la psoriasi a tutti per non sentirsi diverso e discriminato, farla conoscere ai medici di medicina generale (i medici di base). La psoriasi mi ha insegnato a combattere e ad affrontare la malattia con determinazione, non farne un problema e quindi cercare di stare tranquillo il più possibile, essere determinato, essere sereno: questo è molto importante!