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Il sole e il mare fanno bene a chi ha la dermatite atopica?
In generale, il sole e il mare fanno bene alla pelle atopica. Il sole va preso con moderazione, evitando le ore più calde della giornata, cercando di sudare il meno possibile e applicando una crema solare per proteggersi dalle scottature. Non tutti i solari sono uguali, perché agiscono in modo diverso e offrono vari gradi di protezione. Inoltre, alcuni contengono sostanze che possono irritare la pelle atopica o causare allergia, perciò è importante riconoscere il prodotto giusto, che deve avere queste proprietà:
- ipoallergenico
- protezione ad ampio spettro, contro tutti i tipi di raggi solari
- protezione dai raggi UVB: fattore di protezione solare (sun protection factor, SPF) da 30 in su
- protezione dai raggi UVA: PPD pari ad almeno un terzo dello SPF
- per chi è allergico ai filtri solari: formula a base di ossido di zinco o biossido di titanio, che non vengono assorbiti e rimangono sulla superficie della pelle.
Infine, se la pelle è già infiammata, i raggi del sole e l’acqua di mare possono irritarla ulteriormente, peggiorando i sintomi: per questo, prima di esporsi, è meglio aspettare che passi la fase acuta (infiammatoria) della malattia.
Come devo vestirmi? Ci sono tessuti che possono irritare la pelle?
La pelle atopica è particolarmente sensibile e si irrita facilmente quando viene a contatto con tessuti ruvidi, che sono quindi da evitare. Bisogna anche fare attenzione alle etichette dei vestiti e alle cuciture in rilievo, soprattutto negli indumenti intimi.
Tra tutti i tessuti, la lana risulta particolarmente irritante, perciò non deve entrare a contatto diretto con la pelle, ma si deve indossare sopra indumenti di cotone. Allo stesso modo, è sconsigliato l’uso di materiali sintetici, come rayon, acrilico, nylon, poliestere, spandex e fibra modacrilica (sigla “MA”), perché non lasciano respirare la pelle, che si impregna di sudore e tende a infiammarsi.
Tessuti naturali, come il cotone, il lino e la seta, sono ideali per chi ha la dermatite atopica. Salvo rare eccezioni, il cotone non irrita la pelle ed è perciò un’ottima soluzione. Attenzione però ai coloranti usati per tingere gli indumenti di cotone, dato che possono a propria volta provocare infiammazione e allergia da contatto. Una buona alternativa è la seta, anche se contiene sericina, una proteina che può dare allergia in alcune persone; sono in commercio tessuti di seta modificata senza sericina.
Dato che ognuno reagisce in maniera diversa ai tessuti potenzialmente irritanti, una buona idea può essere quella di andare per tentativi ed errori: se noti che un tessuto irrita la pelle cerca di evitarlo, specialmente quando la malattia è in fase acuta.
Quali sono i prodotti più adatti per lavarsi?
La pelle atopica è molto sensibile e delicata. Lavarsi con prodotti aggressivi può peggiorare la secchezza cutanea: bisogna adottare particolari accorgimenti per detergere e idratare la pelle, ripristinando la barriera cutanea danneggiata ed eliminando i microrganismi che possono provocare infezioni.
Sono raccomandati bagni o docce quotidiani di durata inferiore a 10 minuti, con acqua tiepida e detergenti sintetici a pH fisiologico arricchiti di sostanze idratanti ed emollienti, come syndet e surgras. Il sapone sintetico (syndet, dall’inglese synthetic detergent), detto anche non-sapone, è ottenuto miscelando in laboratorio detergenti particolari con oli ed estratti vegetali ad azione idratante, come l’amido di riso. Grazie a questa formula, i detergenti sintetici risultano meno aggressivi rispetto ai saponi tradizionali, quindi più adatti alle pelli fragili. Il sapone surgras (letteralmente ipergrasso in francese) è arricchito di grassi naturali, ad esempio olio di mandorla o burro di karitè, e non contiene sostanze aggressive, perciò non secca la pelle e contribuisce a rinforzarne lo strato più esterno.
I detergenti oleosi sono particolarmente indicati quando la pelle è molto secca, durante l’inverno e nei bambini piccoli. Per contrastare le infezioni batteriche (impetigine) esistono detergenti con l’aggiunta di sostanze ad azione antibatterica, come la clorexidina. Inoltre, bisogna fare attenzione ai profumi contenuti nei prodotti per l’igiene personale, perché possono irritare la pelle o dare allergia.
E per lavare gli indumenti?
In generale, per lavare indumenti e biancheria è consigliabile utilizzare prodotti poco aggressivi e poco profumati. Tuttavia, indipendentemente dal tipo di detersivo utilizzato, l’importante è che sia sciacquato bene. Infatti, le sostanze che rimangono a lungo a contatto con la pelle e non vengono rimosse possono provocare risposte infiammatorie e allergiche.
Per questo motivo l’ammorbidente non è consigliatissimo, ma se usato è importante risciacquare bene i vestiti dopo l’utilizzo.