Ho la psoriasi da quando ho 6 anni. Oggi ne ho 28, quindi una vita intera.
Mi è comparsa su diverse parti del corpo, per la maggior parte però sulla testa e dietro le orecchie.
Mi porta ad andare dal parrucchiere anche tre volte a settimana e le persone da fuori magari mi danno della vanitosa… Ma in realtà lo faccio perché mi tiene “a bada” la situazione.
Ricordo che a scuola avevamo questi banchi verde scuro e ogni volta che mi appoggiavo la mano in testa cadevano tutte le crosticine sul banco; allora cercavo di stare dritta senza appoggiarmi per non farlo notare agli altri.
Quando lavoravo in discoteca, ricordo bene quando un P.R, una sera venne da me e mi disse: “Sei veramente bella però hai le gambe piene di cellulite.”
Alla mia risposta che non era cellulite ma psoriasi si bloccò, guardandomi dispiaciuto mi disse che non voleva offendermi e non sapeva che fossi malata. “Non sono malata ma semplicemente è una mia particolarità.” – gli risposi.
Con il mio primo fidanzato invece all’inizio non era facile parlare e confidarsi liberamente, mentivo dicendogli che mi ero fatta male dove vedeva delle crosticine. Poi è diventato il mio fidanzato per quattro anni e mi prendeva sempre in giro per non avergli detto subito la verità.
“Ho accettato la mia psoriasi perché non è una malattia per me, anzi fa parte di me.”
Chi mi vuole bene, ama anche questa parte di me, anzi in realtà non la vede neanche perché sono io. Ho fatto un gran lavoro su me stessa, ma ce l’ho fatta.